01/12/2005
"Un risultato importante, una strada che altri sono pronti a seguire. Noi ci stiamo già preparando."
Marco Lanzetta era al fianco di Dubernard quando, nel 1998, eseguì il primo trapianto di mano del mondo. Due anni dopo toccò a lui, primo italiano, nell'Ospedale S.Gerardo di Monza.
E "ad Amiens no, non c'ero. Ma Dubernard mi ha appena chiamato, confermando che tutto si è svolto nel migliore dei modi".
Un momento di soddisfazione e, soprattutto, speranza. "A Monza abbiamo un paio di pazienti, due giovani donne sfigurate da gravi ustioni, che potrebbero essere interessate all'intervento".
Problemi con il Comitato di Bioetica? "Finora per la verità non abbiamo avanzato alcuna richiesta, stiamo a vedere cosa succede. Ma io e i miei collaboratori siamo stati a Bucarest, per prepararci con i chirurghi plastici rumeni, effettuando anche trapianti da cadavere a cadavere. Dal punto di vista tecnico siamo pronti".